Sindaco no ma io disabile assessore perché no?

E´ sicuramente dovere di un disabile occuparsi di politica, e non è solo un diritto: è sempre bene ricordarlo perché di solito l´immagine che si ha della disabilità è quella di persone che avanzano solo diritti. Uno di questi, appunto, è oggi anche occuparsi di politica. Questa è la vera integrazione. Il disabile che chiede solo riconoscimenti, pensioni, assistenza, poteva forse bastare trent´anni fa, ed è proprio grazie alle lotte di tanti compagni di viaggio di allora, che oggi possiamo dire che anche le persone disabili possono esprimere doveri come quello di fare politica attiva. Ma attenzione: va bene la presenza pubblica, ma per dire cosa? Per fare cosa? Un po´ come la lotta per la liberazione dalla schiavitù negli Stati Uniti: gli afroamericani hanno combattuto, ma per raggiungere cosa? Obama oggi è davanti ai loro occhi. E´ un risultato per loro.
Fulvio De Nigris mi provoca invitandomi a candidarmi come sindaco di Bologna. Lo ringrazio, ma non fa per me. Piuttosto l´assessore, quello sì, lo farei volentieri: questa città mi ha dato tanto, e forse è venuta l´ora di restituirle un po´ di quello che mi ha dato. Un segno di gratitudine, un gesto di generosità, d´impegno civile, in favore dell´integrazione delle persone disabili, e non solo. Inutile dire che questa città ne ha tanto bisogno. Sarò malato?

Claudio Imprudente

L’Espresso – Repubblica


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