La settima onda per superare le barriere

Sono Eva ed Arianna, che aprono ai telespettatori le immagini de “La settima onda” e sfogliano un servizio dopo l’altro, in una trasmissione televisiva tutta rivolta ai temi della disabilità. Comunicare la diversità, lo sappiamo bene, non è facile, i rischi sono tanti: si può cadere facilmente in un buonismo caritatevole o rimanere vittime di formule semplicemente rivendicative. La settima onda ha scelto un’altra strada, quella della spontaneità: è la persona disabile che si pone al centro, con le sue capacità comunicative, ora narratore o commentatore, ora presentatore o intervistatore, comunque soggetto attivo e consapevole, spontaneo nella sua quotidianità, piuttosto che oggetto comunicativo pre-costruito.
In onda tutti i giovedì alle 19,00, sull’emittente spezzina Teleliguriasud, “La settima onda” (http://lasettimaonda-tv.blogspot.com) è un progetto televisivo, realizzato dall’associazione “Afrodite” e finanziato dalla Fondazione Cassa di Risparmio della Spezia, in tutto saranno otto appuntamenti settimanali: reportage, interviste e cortometraggi d’autore, che, come abbiamo già visto nelle prime due puntate non risparmiano anche una buona dose di ironia.
Ma perché proprio la “settima onda”? Ce lo spiega Mauro Bornia, presidente dell’Associazione “Afrodite”: “Si racconta che, nei giorni di tempesta, i pescatori delle isole del pacifico, per un sicuro ritorno a casa, a bordo delle loro piroghe, aspettino la settima onda, la più alta e la più possente: solo grazie ad essa possono infatti superare la pericolosa barriera delle scogliere coralline: quale titolo migliore – continua Bornia - per un progetto che vuole fare fronte a tutte le barriere, fisiche e culturali che limitano l’accessibilità delle persone disabili alla vita sociale?”
Il richiamo al mare è naturale, per una città di mare, ma non solo nel titolo: ogni puntata viene ritmata dalle due presentatrici, affiancate da Mauro, a bordo della “Rolling black” una barca a vela completamente accessibile, con la quale attraversano il golfo (foto). Ed in poco meno di trenta minuti di trasmissione ci sta proprio tutto: un cortometraggio a puntate dal titolo “Bastoni fra le ruote” che racconta l’estenuante fatica di due disabili alla ricerca di un lavoro; la rassegna dei filmati prodotti da giovani registi spezzini, che hanno partecipato al concorso di idee promosso dall’associazione “Afrodite” sul trema della “diversità come risorsa”; e poi un ospite d’eccezione, in collegamento da Senigallia, per tutte le otto puntate: si tratta del comico David Anzalone, in arte “Zanza” (foto), un giovane disabile, un grande attore teatrale, che piomba letteralmente in ogni puntata con la propria graffiante ironia per ribaltare tutte quelle concezioni “comuni” che si hanno nei confronti dell’handicap e dell’handicappato. Peraltro, grazie agli autori della trasmissione, Zanza farà tappa anche alla Spezia, il 31 maggio prossimo, al Teatro Civico, con lo spettacolo: “Targato H”, un monologo senza veli sulla condizione del portatore di handicap nella società attuale, una narrazione del quotidiano elaborato in chiave comica.
Ma la spontaneità della “settima onda” si esprime anche con delle storie personali: uomini e donne che hanno fatto della loro disabilità realmente una risorsa per sé e per gli altri: nella prima puntata la storia di Vania (foto), una ragazza non vedente praticamente dalla nascita, che si racconta, che esprime i propri pensieri e i desideri, che dà voce al proprio coraggio di essere “diversamente vera”: grazie alle nuove tecnologie informatiche della scansione vocale del testo può “leggere” i libri: “fino ad allora era mia mamma che mi leggeva tutto e così potevo studiare – dice Vania – ora con il computer in poco tempo mi sono letta un sacco di libri!”. Vania studia all’Università, si occupa di storia, antropologia e tradizioni popolari, e sta preparando una tesi sul ruolo delle donne nella lotta di resistenza alla Spezia.
Qualche ora dopo la fine della prima puntata, per un inaspettato quanto casuale effetto “blob”, ricompaiono sul piccolo schermo le immagini di Spezia, gli stessi luoghi che poco prima facevano da cornice alla “settima onda”, ma questa volta non si tratta più di Teleliguriasud, è Italia Uno, la trasmissione “Il Bivio” condotta da Enrico Ruggeri: in studio un’ospite spezzina, Michelle Ferrari, anche lei racconta la sua vita: dalla gestione di un agriturismo a protagonista di film porno, per un attimo, inevitabilmente, ripenso a Vania ed al suo grande coraggio di donna, poi, spengo il televisore.
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