Regione Liguria, case a misura di disabile: proposta di legge


Regione, case a misura di disabile: proposta di legge di Nino Miceli (Pd)

Regione. Consentire alle persone gravemente disabili e alle loro famiglie di poter aumentare gli spazi nelle abitazioni affinché possano essere svolti percorsi riabilitativi o soddisfatte esigenze di servizi specifici.
È la finalità della proposta di legge regionale “Norme in favore delle esigenze abitative dei portatori di handicap grave” che ha presentato il consigliere Antonino Miceli del partito Democratico.
Grazie alla proposta si permettono deroghe alle volumetrie previste dagli indici di zona degli strumenti urbanistici, per dotare gli edifici, dove risiedono persone gravemente disabili, di strutture e spazi adeguati.
I destinatari della proposta di legge regionale, sottoscritta anche da altri consiglieri del Pd, sono persone gravemente disabili, così come definite dall’articolo 3 della legge 104/92 (Legge quadro per l’assistenza, l’integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate). Le deroghe previste sono commisurate all’obiettivo: si possono costruire, infatti, 120 metri cubi, purché realizzati in adiacenza alle costruzioni. Restano fermi i vincoli di carattere igienico-sanitario, le disposizioni in materia di beni ambientali e culturali e quanto previsto per le distanze dai confini, dalle strade e dalle pareti degli edifici vicini.
“La richiesta è partita dal sindaco di Celle, Remo Zunino – spiega il consigliere Antonino Miceli, presidente della III Commissione Salute e sicurezza sociale del Consiglio regionale – sull’onda del caso di Eluana Englaro, dato che anche nella cittadina del Ponente ligure ci sono situazioni di handicap gravi. Sono state proprio le famiglie a illustrare al sindaco Zunino le loro esigenze e la necessità di poter realizzare, all’interno delle abitazioni, i volumi necessari per creare bagni, docce, spogliatoi di dimensioni adeguate agli spostamenti di una persona che vive su una sedia a rotelle o che ha bisogno dell’assistenza di altre persone per lavarsi. Inoltre ci sono pazienti che hanno necessità di apparecchiature per la rianimazione fisioterapica o per la respirazione artificiale che occupano molto spazio”.
“In base alla proposta di legge regionale – sottolinea Miceli - questi interventi sono possibili solo in presenza di una certificazione medica rilasciata dall’Asl nella quale non solo si attesta lo stato gravemente disabile del soggetto interessato, ma anche sono indicate le modalità attraverso le quali è possibile garantire una adeguata condizione abitativa al portatore di handicap. Le norme contengono la previsione di un vincolo esplicito che accompagna il permesso di costruire. Sulla volumetria che si intende realizzare grava per dieci anni la immodificabilità della destinazione d’uso e l’impossibilità di vendere e affittare a soggetti non portatori di handicap”.
Il Vostro Giornale – Savona

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