Migliaia di chilometri a piedi per i disabili

L'anno scorso ha percorso oltre 4.500 chilometri a piedi in giro per l'Europa. Quest'anno ha deciso di camminare lungo la Puglia.

37 tappe in 37 giorni per l'approdo nella sua meta finale, San Giovanni Rotondo. Incontra gente, stringe mani, parla col cuore.

Sempre a piedi. Sempre in nome dei disabili.

Sono loro infatti il "motore" che spinge il signor Cosimo D'Ettorre, 65enne professore di italiano in pensione, da Fragagnano - borgo del tarantino che non conta più di cinquemila abitanti - a non sentire più il dolore delle vesciche ed a consumare le suole delle scarpe.

Nel corso del suo peregrinare, ieri mattina Cosimo si è fermato a Corato («solo il secondo dei comuni che mi ha accolto», dice) dove è stato ricevuto dai rappresentanti dell'Amministrazione Comunale e da quelli delle associazioni di volontariato per i disabili.

Accompagnato dal preside coratino Faraone,che per tanti anni ha insegnato nel tarantino, il signor D'Ettorre ha raccontato cosa lo spinge a macinare tutti questi chilometri. Anche 45 al giorno.



«Sono partito il 20 Febbraio da Laterza ed a fine mese conto di arrivare a San Giovanni Rotondo. Non raccolgo soldi, non chiedo nulla, non ho sponsor. L'unico mio scopo è quello di creare occasioni di dialogo con la gente per sensibilizzarla sul tema dei disabili.

Insieme a quello dei disabili, voglio aprire gli occhi alla gente anche sulla natura e sull'ecologia: non cammino infatti lungo strade "convenzionali", ma solo lungo le strade di campagna, i vecchi e bellissimi tratturi. Seguo la via francigena e mi fermo laddove trovo un santuario».

Non a caso, prima di ripartire alla volta di Canosa, il signo D'Ettorre ha trascorso la notte presso la "Fondazione Oasi di Nazareth", nei pressi del Santuario della Madonna delle Grazie.

Si definisce un matto, Cosimo.
E come dargli torto, se è vero com'è vero che fa tutto da solo. Ha fatto tre volte il celebre "cammino di Santiago" ed ha imparato a portare con sè poche cose: la conchiglia, simbolo universale del pellegrino, un piccolo navigatore, perchè orientarsi lungo strade mai battute non è semplice, ed una bisaccia, sempre aperta, «per dare e per ricevere».
Il nome dell'azienda che porta ancora sulle magliette ha dato un piccolo contributo lo scorso anno. Per il resto solo patrocini morali di Comune di Fragagnano e Provincia di Taranto.

«Non potevamo non accogliere degnamente il signor D'Ettore - ha affermato il Sindaco Perrone - quali rappresentanti di un Comune all'avanguardia nella tutela dei disabili, senza nessuna speculazione».

Per Cosimo l'amore per i disabili nasce nella sua città d'origine, dov'è membro di un'associazione di volontariato, l' "Acca muta... parlante".

«Si chiama così - ha ditto - perchè quei ragazzi non parlano molto, ma hanno tantissimo da raccontare...».

Li portà sempre con sè, quei ragazzi. La loro immagine campeggia sul quadretto che si trova in cima al bastone che stringe sempre tra le mani.

«E' bello, al mio ritorno, raccontare loro ciò che ho visto».

Facile etichettare questa "impresa" come poco producente.

«Invece ho ottenuto tanta attenzione sul tema dei disabili. Soprattutto nell'Italia meridionale. Ma anche in Portogallo ed in Francia, dove probabilmente sono più avanti di noi nella cura dei divesramente abili».

Tanto interesse ed ammirazione da parte dei rappresentanti delle associazioni coratine di volontariato per i disabili presenti all'incontro.

«La sua passione - ha spiegato - ci aiuta a sconfiggere un paura: quella di mostrare i disabili, quasi come si ci vergognasse di loro. Come trent'anni fa, quando si tenevano ben nascosti in casa».

Da questa visione comune è nata la proposta, subito accettata, di far visitare da vicino al signor D'Ettorre le realtà associative cittadine.

«La sua - ha detto l'assistente sociale Rosanna Tedone - è una grande testimonianza della misura in cui la presenza di una persona possa giovare alla disabilità».

Questa mattina Cosimo sarà nuovamente in viaggio, stavolta verso Canosa. Attende ancora risposta dal Comune, ma spera di poterli incontrare.

Sempre a piedi. Sempre in nome dei disabili.
di Giuseppe Cantatore
Coratolive.it

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